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“Maccarruna di zitu a stufatu” Maccheroni dei fidanzati

Di Laura Soraci
“Maccarruna di zitu a stufatu” Maccheroni dei fidanzati

Ho difficoltà a scrivere, a differenza di qualcun altro che chiuso in casa produce meravigliose ricette io mi sono arenata. Ma una volta preso un impegno (di qualsiasi tipo esso sia voglio portarlo a termine) ed eccomi in cucina per preparare questo piatto I maccarruna di zitu a stufatu… ossia i Maccheroni dei fidanzati con la carne di maiale per fare un salto con il cuore nella mia terra.

Avrei potuto preparare dei dolci della tradizione siciliana per il tema di maggio:

Il piatto degli sposi

Ma ho scelto di andare alla ricerca di qualcosa di pi autentico, vero, di inizio secolo e con una storia!

Non sono una fanatica di matrimoni e ben poco so di questo argomento ma voglio narrarvi di come si organizzava e svolgeva un matrimonio nei tempi passati (certo non oggi!) in Sicilia.

Iniziamo da un detto antico “Fimmina a diciottànni, o la mariti o la scànni”  ovvero “La donna a diciotto anni o la dai in sposa o la uccidi”. Non occorreva arrivare cerco a queste consuetuditi.

Nella Sicilia del secolo scorso la realtà delle figlie femmine non era certo rose e fiori, svolgevano la loro vita chiuse in casa in attesa del principe azzurro. Si narra che vi erano delle preghiera da recitare per ricevere la fatidica proposta di matrimonio!

Spesso, anzi sicuramente, i matrimoni ottocenteschi erano “combinati. Quando un uomo aveva assolto i suoi doveri militari, intorno ai 26 anni, poteva andare alla ricerca di una moglie. Le madri dei due giovani si accordavano per la dote composta dal corredo della sposa e da averi come terreni e case.

A pochi giorni dal matrimonio amiche e parenti della sposa preparavano il letto nuziale, anche in questo momento vi erano delle regole da seguire perché il matrimonio fosse saldo e produttivo: le lenzuola bianche dovevano essere stese da una donna vergine sotto la supervisione di una sposata. Non potevano partecipare anziane o non vergini. E una volta finita la preparazione del letto venivano adagiati soldi, frumento e altri oggetti di buon auspicio per gli sposi.

In Sicilia non ci si sposa in Maggio o in Agosto.

L’ abito da sposa in Sicilia nel 800 non era bianco, si avete capito bene. A Terrasini (PA) e a Milazzo (ME) i vestiti da sposa erano color celeste. Questo prezioso indumento non andava tenuto in casa della sposa, veniva affidato ad parente o amica che lo consegna il giorno del matrimonio e che a sua volta avrebbe aiutato la sposa a vestirsi.

Dopo i rituali in chiesa arrivava il momento del pranzo di nozze rigorosamente a mezzogiorno: gli sposi offrivano ceci tostati, vino, liquori e dolcetti tipici ma il piatto più atteso era lu zitu: grossi maccheroni immersi in un sugo di pomodoro con carne di maiale di svariate qualità.

Maccarruna di zitu a stufatu ossia i maccheroni dei fidanzati sono poi diventato un piatto di uso nelle festività e nelle ricorrenze importanti e in una versione semplificata il piatto del carnevale.

Per scrivere questo articolo ho fatto svariate ricerche sul web dove ho scoperto questo libro: Usi nuziali e mangiar di nozze in Sicilia di Giuseppe Coria prodotto e stampato da una casa editrice catanese, lo potete acquistare qui.

“Maccarruna di zitu a stufatu” Maccheroni dei fidanzati

Ingredienti per 6-8 persone

Per i maccheroni dei fidanzati

500 g semola rimacinata
acqua tiepida quanto basta

Per il sugo stufato di maiale

700 ml passata di pomodoro
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
200 g salsiccia con finocchietto
5-6 puntine (costine) di maiale
500 gr polpa di maiale
100 gr cotenna di maiale (facoltativa)
bicchiere di vino rosso
cipolla bionda o rossa
carota media
costa di sedano
spicchio d’aglio italiano
3 foglie di alloro
2 chiodi di garofano
un pizzico zucchero semolato
sale marino iodato fine
pepe nero macinato
olio evo

Tempo di preparazione 4 ore

“Maccarruna di zitu a stufatu” Maccheroni dei fidanzati

Preparare il sugo

Pulite la cotenna, fiammeggiandola se necessario, sbollentatela e successivamente tagliatela a listarelle.

Tagliate a bocconcini la polpa di maiale e tenetela da parte. Tagliate a pezzi la salsiccia e unitela alla polpa e alle costine.

Pulite cipolla sedano e carota e tritateli finemente. Pelate l’aglio e lasciatelo intero.

In una capiente pentola meglio se di coccio o di ghisa (adatta alle lunghe cotture) iniziate rosolando l’aglio intero con il battuto di verdure precedentemente preparato, rimuovete l’aglio e unite la polpa di manzo, le puntine e la salsiccia (se non riuscite a trovare la salsiccia al finocchietto aggiungete una manciata di semi di finocchietto leggermente battuti al mortaio), fate rosolare qualche minuto cosi che le carni si sigillino e sfumate con il vino rosso facendo evaporare la parte alcoolica.

Unite ora la salsa di pomodoro, il concentrato, lo zucchero, il sale l’alloro e i chiodi di garofano, allungate con poca acqua e portate a bollore. Quando il sugo sarà caldo unite la cotenna mescolate delicatamente, posizionate il coperchio e lasciate cuocere per circa 3 ore a fuoco basso. Se necessario aggiungete poca acqua per volta cosi da evitare di far addensare troppo il sugo.

Trascorso il tempo di cottura le cotenne si saranno sciolte e la carne delle costine si sarà staccata dall’osso. Ora potete regolare di sale e pepe se necessario e rimuovete le foglie di alloro, i chiodi di garofano e l’aglio. Lasciare riposare ancora qualche ora il sugo prima di condire i maccheroni.

Preparare i Maccheroni dei fidanzati

In una scodella capiente mescolate insieme la semola e l’acqua quanto basta ad avere una palla liscia ed omogenea. Lasciatela riposare circa 30 minuti avvolta nella pellicola per alimenti.

Trascorso il tempo prendiamo piccoli pezzetti di impasto e con l’aiuto di un ferro da calza sottile prepariamo i maccheroni facendo roteare l’impasto tra un piano da lavoro e il ferro (se vi piace il formato riccio potete preparare le busiate trapanesi con la ricetta che trovate qui)

Lasciate ad asciugare la pasta su una gratella coperta da un panno pulito (e lavato senza ammorbidente) per il tempo necessario.

Servire i Maccheroni dei fidanzati

Versate in una pentola capiente acqua sufficiente per la cottura della pasta, portatela a bollore, salatela e aggiungete un cucchiaio di olio. Immergete la pasta e lasciatela cuocere per il tempo necessario. Scolatela al dente e conditela con il sugo di maiale precedentemente preparato. Servite in tavola i maccheroni dei fidanzati ad ogni commensale aggiungendo con un mestolo il sugo con i pezzetti di carne.

L'Italia nel piatto - sicilia

Naturalmente se volete scoprire le ricette regionali non dimenticate di seguirci sul blog dell’Italia nel piatto o cliccate i link qui sotto:

Valle d’Aosta: Polenta ai formaggi con crema di fave
Piemonte: Giuraje: I Confetti del Matrimonio Canavese per l’Italia nel Piatto
Liguria: Corzetti stampati con sugo di carne
Lombardia: Tentasiù de la spusa (Torta di rose)
Trentino – Alto Adige: Brezdel
Veneto: Carfogn, il dolce degli sposi bellunese
Friuli Venezia Giulia:
Emilia Romagna: Zuccherini montanari
Toscana: Ginestrata
Marche: Ciaramilla marchigiana
Umbria: Zuccarini degli sposi
Lazio: Le ciambelle degli sposi
Abruzzo: Zuppa reale
Molise: Taralli di Venafro o v’scuott
Campania: Le pastarelle degli sposi
Puglia: La Faldacchea di Turi
Basilicata: Tumact Me Tulez – tagliatelle con mollica di pane, alici e noci
Calabria: Suspiri o durci de zziti
Sicilia: “Maccarruna di zitu a stufatu” – Maccheroni dei fidanzati
Sardegna: Bianchittos

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Inoltre prova anche tu a realizzare una ricetta inerente al tema del mese, pubblica una foto sul tuo account IG utilizzando #italianelpiatto_community e tagga @italianelpiatto. Naturalmente la ripubblicheremo con piacere e sarai anche tu protagonista!

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14 commenti

Carfogn, il dolce degli sposi bellunese (versione al forno) - il fior di cappero 2 Maggio 2020 - 10:01

[…] Sicilia: “Maccarruna di zitu a stufatu” – Maccheroni dei fidanzati  (blog: Profumo di Sicilia) […]

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Taralli di Venafro o v'scuott - TartetaTinA 2 Maggio 2020 - 10:01

[…] degli sposi Puglia: La Faldacchea di Turi Basilicata: Calabria: Suspiri o durci de zziti Sicilia: Maccheroni dei fidanzati Sardegna: […]

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Polenta ai formaggi con crema di fave - Delizie & Confidenze 2 Maggio 2020 - 10:01

[…] – tagliatelle con mollica di pane, alici e noci Calabria:Suspiri o durci de zziti Sicilia:“Maccarruna di zitu a stufatu” – Maccheroni dei fidanzati –Sardegna: […]

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Tina 6 Maggio 2020 - 22:17

Che buoni devono essere ! Ci credo fossero un piatto da matrimonio. Ho letto con interesse il tuo post.

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CLAUDIA 2 Maggio 2020 - 11:16

Ammazza che super piattone!!!!! mi piace tantissimo.. è bello succulento.. Un bacio e buon sabato .-*

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carla emilia 2 Maggio 2020 - 21:41

Piace moltissimo anche a me questo piatto, un sugo sostanzioso e saporitissimo! Un abbraccio

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Natalia Piciocchi 3 Maggio 2020 - 08:17

Quante belle notizie in questo post!! Mi è piaciuto tanto leggerlo!!! Un bel primo piatto!!
Ps. forza che tutto passerà, teniamo duro!!!! TI abbraccio

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Marina Riccitelli 3 Maggio 2020 - 11:21

Laura che tradizioni e che storie! Quel detto siciliano la dice lunga, e che fortuna che le abitudini siano cambiate! Questi maccheroni sono buonissimi con quel sugo così corposo!! un abbraccio e ti prego ritrova un po’ di voglia, le tue ricette sono meravigliose! Torneremo presto a stare bene, forza!!

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Barbara 3 Maggio 2020 - 19:06

Anche da noi in Calabria il rituale del matrimonio era un pò simile. Io ricordo che veniva esposto il corredo perchè la suocera lo potesse controllare!
Appetitossissimo e super nutriente questo piatto.

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sabrina 4 Maggio 2020 - 09:03

Un articolo molto ricco di storia, bellissimo!
Ma lo si che anche mio padre mi aveva promessa in sposa al figlio di un suo compaesano quand’ero piccola? Spero fosse solo per scherzo, ma nel dubbio, levai le tende molto presto!! 😀 😀
Mi piace molto anche quetso piatto, con questa pasta “rustica” ricca, corposa.
Un grandissimo lavoro il tuo, complimenti!
Un abbraccio
Sabry

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Mary Vischetti 6 Maggio 2020 - 17:40

Oddio che voglia Laura! Questo piatto ha un aspetto favoloso e il tuo post è ricchissimo di notizie interessanti! Complimenti davvero!
Un abbraccio,
Mary

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elisa 11 Maggio 2020 - 10:58

bellissimo e interessante articolo!
A casa mia, e dei miei, amiamo moltissimo questo formati di pasta che purtroppo si trova molto raramente, almeno a Vicenza.
ciao
elisa

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Milena 12 Maggio 2020 - 19:46

Ma che sapore favoloso questo piatto! Ma sai che alcuni rituali del matrimonio erano simili anche in Puglia! E la pasta…i maccheroni con il ferretto, da noi nel leccese, si chiamano Minchiareddhi!
Un abbraccio

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elena 15 Maggio 2020 - 18:36

ma che bello il tuo post! Sai che molte delle tue tradizioni sono tipiche a casa mia? La mia nonna sosteneva che non ci si sposava in maggio e in agosto per rispetto alla Madonna e anche la storia delle lenzuola e del letto nuziale è una tradizione tipica di casa mia… come l’abito che è stato ritirato alla mattina del giorno prestabilito (non deve passare la notte in casa!), insomma mi sono ritrovata in tante tue usanze. La ricetta è strepitosa e quei maccheroni devono essere spaziali! un abbraccio!

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